Licaone

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Un licaone

Citazioni sul licaone.

Citazioni[modifica]

  • È una specie che ha una straordinaria abilità nel cacciare: se i lupi hanno successo solo una volta ogni dieci tentativi, i licaoni catturano la preda il 90 per cento delle volte, grazie a una lunga e attenta osservazione da punti elevati dei possibili bersagli, soprattutto antilopi e gazzelle, per "leggerne" il comportamento, ed individuare la più debole. (Luigi Boitani)
  • Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la iena è una figlia delle tenebre per ogni riguardo. (Alfred Edmund Brehm)
  • Il licaone ha circa la mola d'un piccolo lupo, o d'un cane da macellaio di mole media, e presenta la maggior somiglianza con quest'ultimo per la forma, la quale malgrado la sua elegante sveltezza e leggerezza appare come d'un animale forte e robusto: in tutto ciò le osservazioni concordano. (Alfred Edmund Brehm)
  • Mi è sempre sembrato incredibile che animali tanto sicuri delle loro capacità offensive che a volte potrebbero attaccare una mandria di bufali, tanto che un singolo esemplare potrebbe affrontare un animale possente e feroce come un maschio di antilope nera, non avessero mai rivolto seriamente la loro attenzione verso l'uomo come preda, eppure in tutta la mia esperienza non ho mai sentito di licaoni che abbiano aggredito esseri umani. Non ho neppure sentito i cafri o i boscimani manifestare alcun timore di loro. Ciò è tanto più straordinario se si considera che quando li si incontra, non mostrano grande timore dell'uomo, ma si ritirano con tutta calma, voltandosi ripetutamente per curiosità per poi trotterellare via. (Frederick Selous)
  • Nonostante la loro abilità sociale e venatoria, però, sto perdendo le speranze che riescano a resistere a lungo, perché fra tutti i canidi del mondo sono quelli meno dotati di flessibilità nell'adattarsi alle diverse situazioni. [...] Questa rigidità porta spesso i licaoni a non escludere dai loro territori le zone via via occupate dall'uomo, finendo sterminati da pastori e contadini che difendono il bestiame. Inoltre territori così grandi tengono i branchi lontani fra loro, costringendo le femmine, che si spostano fra i gruppi per non accoppiarsi con consanguinei, a rischiose traversate di strade, campi e zone abitate. (Luigi Boitani)
  • Tra i canidi, [...] il licaone (Lycaon pictus) è un carnivoro altamente sociale, che vive e caccia in branco; tuttavia in questa specie le gerarchie di dominanza non sono ben sviluppate, e il comportamento sociale, rispetto a quello del lupo, è basato più sull'offerta reciproca di cibo rigurgitato che non sulla comunicazione mediante l'espressione facciale e la postura del corpo. Perciò, a meno che un essere umano non sia disposto a ricevere in bocca l'offerta di cibo rigurgitato da un licaone, le sue possibilità di comunicazione con l'animale risulteranno prevedibilmente limitate. (Juliet Clutton-Brock)
  • Sebbene gustino molto le carni corrotte, questi Jenoidi non ne fanno loro cibo esclusivo; mangiano anche prede viventi, come le gazzelle, le antilopi, ecc. Per raggiungerle e sgozzarle si riuniscono in stupri talora numerosi, diretti da un capo, e cacciano con accordo che non è superato neppure dai cani meglio ammaestrati. Quando la selvaggina è raggiunta, la sbranano in comune tutti d'accordo; ma se qualche carnivoro, più forte individualmente, si accosta onde partecipare al festino, si uniscono tutti contro di lui, e non temono di resistergli. Ciò succede sovente col leopardo ed anche col leone. (Louis Figuier)

Michele Lessona[modifica]

  • Anche nei suoi costumi ha più del cane che non della fiera. Vagano per le steppe di giorno e di notte questi animali numerosi, associati per dar caccia alle antilopi, anche le più grosse e forti. Riescono nocevoli all'uomo colla strage che fanno nei greggi.
  • Si suol dare a questo animale il nome di Licaone. Taluni vollero anche chiamarlo Cinojena, a significare appunto le sue affinità colle jene e coi cani. Il carattere più spiccato per cui il licaone si accosta alle jene si è questo, che le sue dita non sono che quattro tanto al primo quanto al secondo pajo delle sue zampe. Anche per le fattezze della sua testa questo animale rammenta una jena piuttosto che non un cane. Ma la sua dentatura è quella dei cani, come è di cane piuttosto che non di jena il suo corpo. Questo è snello e robusto, colle quattro zampe a un dipresso pari. La sua mole è quella di un lupo, non dei più grossi.
  • Quando vedono qualche cosa che sembri minacciare un pericolo, abbajano forte; di notte, quando sono in branchi, inquieti e battendo i denti pel freddo, mandano suoni che rammentano la voce umana; quando si vogliono radunare, il loro grido è sonoro e somiglia al secondo suono del grido del cucuolo. Non temono i cani domestici, li aspettano impavidi, si avventano loro addosso quando sono vicini, per lo più li fanno a brani. I cani domestici li odiano tanto che abbajano per delle ore intere anche solo quando ne abbiano udito la voce da lontano.

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