Balcone

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Il balcone di Giulietta a Verona

Citazioni sul balcone.

Citazioni[modifica]

  • C'erano due amori nella vita del signor Hoppy. Uno erano i fiori del suo balcone. Crescevano in vasi e in mastelli e in cestini, e d'estate il piccolo balcone diventava un'orgia di colori. (Roald Dahl)
  • Esse di fori come un balcone. (modo di dire livornese)
  • Il peronismo è, tutto sommato, un movimento «gregario». Senza un leader carismatico che si sbracci dal balcone della Casa Rosada, un simile movimento si sente perduto. (Igor Man)
  • Selciato spaventoso. Nessuna vita per strada. – Molti balconi, nessuno ai balconi. (Charles Baudelaire)
  • Stare al balcone. (modo di dire italiano)

Vitaliano Brancati[modifica]

  • No, non è vero che qui si parli molto. Anzi, è vero il contrario. In Sicilia, la vita intima fa a meno delle parole. Una madre e una figlia possono trascorrere un'intera giornata dietro il balcone, scambiandosi due o tre frasi.
  • Non guardare i balconi, ricordati che sei fidanzato!
  • Sempre quella mania di fabbricare palazzi di tre piani, quando si hanno sì e no i soldi per terminare il pianterreno. Ed ecco nuovi edifici, abitati nei bassi, e coi balconi senza imposte e ringhiere nel primo, secondo e terzo piano, dei quali si erge maestosa la sola facciata.

Carlo Emilio Gadda[modifica]

  • Che bravi! Le finestre han cornici barocche di pietra grigia, e fra la seconda e la terza del primo piano, sopra un bel balcone di ferro battuto, e panciuto, c'è dipinta una Madonna che appare benedicente a San Carlo Borromeo.
  • Mbà, isgrondava, il verbo. Di colassù di balcone i versi, i grugniti, i rutti, i sussulti priapeschi, le manate in poggiuolo, e 'l farnetico e lo strabuzzar d'occhi e le levate di ceffo d'una tracotanza villana: ch'era senza sustegno di cervello, né di potere alcuno da tenere addietro l'inimico, o, più, l'alleato.
  • Su issù poggiuolo il mascelluto, tronfio da esplodere, a quelle prime grida della ragazzaglia era di già ubriaco d'una sua pazza libidine, simile ad alcoolòmane cui basta annasare il bichiere per sentirsi ismarrito in un piscio elìseo, prosciolto da ogni ritegno.

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