Gregorio Cruzada Villaamil

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La tomba di Gregorio Cruzada Villaamil

Gregorio Cruzada Villaamil (1832 – 1884), storico, critico d'arte e politico spagnolo.

Citazioni di Gregorio Cruzada Villaamil[modifica]

  • [Diego Velázquez] È il principe dei pittori spagnoli e uno dei maggiori del mondo. [...] In tutte le sue opere dominano la prospettiva aerea, l'atmosfera, la luce, il giusto valore di tutti i toni, e per mezzo del colore riesce a fissare i termini e le distanze con la stessa precisione con cui potrebbero farlo le inflessibili regole della prospettiva. [...] Le sue grandi opere non debbono nulla a nessuno, per quanto egli abbia tributato non poca ammirazione ai pittori veneziani; sono figlie della sua originalità, della sua spontaneità, del suo senso artistico. Lo studio costante del vero gli diede il dominio del disegno, così come lo sguardo finissimo gli aveva dato la capacità d'apprezzare il colore. [...] Il buon gusto e l'eleganza nel presentare atteggiamenti, espressioni e gruppi con snellezza e grazia, dominano in tutte le sue tele. [...] Non è artista di grandi e complesse concezioni, né di ricerche erudite, né di spirito ardito. [...] Naturalista per eccellenza, dipinge ciò che vede; e sa quel che dipinge e come deve dipingerlo. [...] Né l'antichità classica, né il Rinascimento condizionano le sue opere; per lui non esistono altri libri, né altri modelli, né altri studi che il vero; non conosce altra erudizione, altra storia, altri orizzonti oltre a quelli percepibili con l'occhio. Da ciò dipende il fatto che Velázquez è in pittura, come Cervantes nelle lettere, così mirabilmente spagnolo.[1] (da Anales de la vida y de las obras de Diego de Silva y Velázquez, 1885)

Note[modifica]

  1. Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 – 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609

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